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ETTY HILLESUM

di Deborah Prati

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REGIA

“Abbiamo lasciato il campo cantando”

 

Il 30 Novembre 1943 in una camera a gas di Auschwitz muore, a 29 anni, l’ebrea olandese Etty Hillesum. Ci ha lasciato un diario e delle lettere: pagine di una intensità sconvolgente.

Da qui parte questo percorso… sullo sfondo i nostri occhi osservano… immagini, forme, documenti… le nostre orecchie ascoltano… tre voci si alternano intraprendendo un Viaggio, quello di Etty tra ricordi, descrizioni, sfumature, immagini, emozioni affinché ognuno di noi possa assaporarne la vita e conoscerne attraverso la parola a volte sussurrata a volte gridata o ancora cantata la personalità di questa donna meravigliosa… fragile e tormentata, amante libera e appassionata, inguaribilmente ottimista, ebrea non praticante, solidale con la sofferenza del suo popolo, donna che sa opporre il suo smisurato disarmato Amore all'odio distruttore.

 

“Il sentimento che ho della vita è così intenso e grande, sereno e riconoscente, che non voglio neppur provare ad esprimerlo in una parola sola… così io sento la vita ‘riposo in me stessa’ e la parte più profonda e ricca di me in cui riposo la chiamo Dio”

 

Dai primi scritti al campo di Westerbork, per lei e per molti ebrei, l’ultima tappa prima di Auschwitz.

 

“Si vorrebbe essere un balsamo per molte ferite”

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